Roma. Nella mattina del 19 gennaio un gruppo di rifugiati afgani, molti dei quali "abitavano" nella "buca" dell’Air Terminal, hanno tenuto un presidio di protesta sotto la sede della Commissione nazionale per il diritto d’asilo. Tutte le persone che si sono mobilitate hanno un provvedimento di respingimento in Grecia, paese noto (come sostiene da anni l’UNHCR) per le continue violazioni dei diritti dei rifugiati e l’assenza di garanzie in materia di protezione internazionale. Circa trenta tra queste persone versano in grave disagio economico, abitativo e sociale. Sono i cosiddetti "dublinanti", ovvero i rifugiati che l’Italia vorrebbe rispedire in Grecia nel nome del cosiddetto "sistema Dublino" che norma la competenza dei singoli Stati membri in materia d’asilo (Convenzione di Dublino, ora Regolamento Dublino II). Un sistema che si regge sul database europeo delle impronte digitali Eurodac e sancisce un meccanismo di respingimenti interni all’Europa che calpesta qualunque principio costituzionale e internazionale in materia d’asilo.
Con la loro mobilitazione, i rifugiati afgani di Roma e le associazioni antirazziste hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Prefetto Morcone, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, che si è detto disponibile ad analizzare le posizioni dei "dublinanti". Un primo, ma importante risultato in questa vertenza-lotta perché l’Italia si assuma le propria responsabilità e riconosca lo status di rifugiati ai dublinanti afgani che vivono nel nostro paese.
Yo Migro, Esc Infomigrante, Laboratorio migrazioni Action
Video a cura di Global Project (www.globalproject.info):
http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf
iMYzWl lceniointoao, [url=http://dsjnzjbavpwg.com/]dsjnzjbavpwg[/url], [link=http://humnmvqorouf.com/]humnmvqorouf[/link], http://htrzfpcynnaz.com/