Fuori dalla buca. In movimento per il diritto all’accoglienza

Si sono svolte oggi coordinate dalla Croce Rossa le operazioni di trasferimento dei profughi afgani, raccolti nell’area dell’air terminal Ostiense e accampati presso la ormai nota “buca”, presso il CARA (centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma.
Si tratta di una soluzione tampone che non risolve il vuoto di misure di accoglienza che lo Stato italiano dovrebbe garantire a profughi e rifugiati. Il CARA è infatti una struttura per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Il fatto stesso che del trasferimento facciano parte molte persone cui è gia stato riconosciuto il diritto d’asilo parla di una soluzione di fortuna.

Comunicato stampa


Si sono svolte oggi coordinate dalla Croce Rossa le operazioni di
trasferimento dei profughi afgani, raccolti nell’area dell’air terminal
Ostiense e accampati presso la ormai nota “buca”, presso il CARA
(centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto,
in provincia di Roma.

Si tratta di una soluzione tampone che non
risolve il vuoto di misure di accoglienza che lo Stato italiano
dovrebbe garantire a profughi e rifugiati. Il CARA è infatti una
struttura per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Il fatto stesso che
del trasferimento facciano parte molte persone cui è gia stato
riconosciuto il diritto d’asilo parla di una soluzione di fortuna.


L’accordo raggiunto tra Comune di Roma, Croce Rossa e CARA prevede che
i dati di chi verrà ospitato non verranno trasmessi alle questure,
elemento questo necessario per garantire ai rifugiati di completare
l’iter per il riconoscimento del diritto d’asilo e la soluzione di
eventuali problemi di procedura senza incorrere in espulsioni o
ulteriori trasferimenti privi di garanzie.
 
Allo stesso tempo l’allontanamento da Roma (il CARA è a 40 km dalla
città) non deve in alcun modo gravare sulle quotidiane attività
formative e lavorative dei rifugiati  e che favoriscono la loro
integrazione.
 
Una delegazione della rete di associazioni che si è attivata in
solidarietà con i rifugiati afgani è  entrata nel CARA allo scopo di
verificare le condizioni e i tempi di permanenza nel centro (ancora non
chiari) e la tutela dei diritti dei richiedenti asilo, in particolare
per quanti hanno incontrato blocchi nelle procedure di riconoscimento
dello status di rifugiato.
 
Se in modo del tutto parziale e inadeguato il Comune di Roma è
intervenuto per una soluzione temporanea per  chi ha fatto richiesta di
asilo o gli è gia stato riconosciuto lo status, il problema non è
affatto risolto per chi non ha documenti e è in transito sul territorio
romano verso altri paesi della Comunità Europea.
 
Chiediamo quindi con forza adeguate garanzie rispetto al fatto che non
vengano effettuate operazioni di polizia nell’area di Ostiense,
rastrellamenti e espulsioni, operazioni che denunciamo fin da ora
essere illegittime e illegali essendo previsto dalla legge il dovere di
accoglienza nei confronti di profughi.
 
Per questo annunciamo fin d’ora che l’attività di tutela e sostegno ai
rifugiati afgani, qualunque sia il loro status, in transito o meno,
proseguirà e sarà rafforzata se necessario da mobilitazioni che
coinvolgeranno tutti quei singoli e associazioni che lottano contro la
cultura razzista che il pacchetto sicurezza, recentemente approvato,
amplifica.
 


Per il diritto alla libera circolazione e a un’accoglienza dignitosa!

 

Rete romana di sostegno e tutela  ai profughi, rifugiati, richiedenti asilo afgani.

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Una risposta a Fuori dalla buca. In movimento per il diritto all’accoglienza

  1. lushacfxk scrive:

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